13Lug2020

Certificare i rischi può favorire lo studio su polizze e appalti

Prossima fermata: la trasformazione in norma della prassi Uni-Asla per la buona governance degli studi legali. Possibilmente con l’introduzione di previsioni specifiche per professioni affini, in prima battuta i commercialisti.

La certificazione di A&A, studio pilota del progetto, ha concluso il “rodaggio” del documento UNI/PdR 33:2017 «Studi legali. Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione». E proietta i promotori verso l’adeguamento dei contenuti per trasformare le prassi operative, con carattere facoltativo, in documento normativo entro ottobre 2022.

Tra gli obiettivi l’allargamento della platea, anche in considerazione della sempre maggiore integrazione tra professioni. «La prima categoria che vorremmo includere nel tavolo di lavoro sono i commercialisti, già presenti in alcuni degli studi nostri associati – afferma Fulvio Pastore Alinante, vicepresidente e segretario di Asla (Associazione Studi Legali Associati) che ha seguito direttamente la stesura del documento tecnico nel 2017 -. Sono in corso interlocuzioni con gli ordini territoriali, in particolare quello di Milano. Il passo successivo potrebbe essere verso notai e consulenti del lavoro», anche se la strada delle possibili collaborazioni in questo caso non è ancora delineata.

«Sarebbe bellissimo se l’input all’integrazione partisse dagli Ordini: sono i soggetti più idonei a individuare le buone prassi, nonostante i loro molti compiti», commenta Elena Mocchio, responsabile della divisione innovazione in Uni, l’ente italiano di normazione. La prassi ha già un approccio trasferibile in contesti analoghi ma è opportuna una specificità a seconda delle realtà professionali a cui si applica. «Il compito di Uni è proprio quello di creare lo standard sulla base del quale l’organismo di certificazione provvederà a controllare la corrispondenza tra indicazioni fornite nel documento tecnico e la sua messa a sistema nel caso specifico, non lasciando spazi d’interpretazione che potrebbero generare confusione sul mercato o, nei casi più gravi, una concorrenza sleale» spiega Mocchio.

I principi organizzativi
Otto i principi organizzativi attraverso cui i partecipanti al tavolo “Modelli organizzativi Studi legali”, condotto da Uni, hanno tradotto l’attività quotidiana in

regole e processi con l’obiettivo di quantificare razionalmente i rischi della professione forense e attivare azioni di contenimento, valutabili nel tempo e da applicare a tutto lo staff, secondo competenze e responsabilità, e a quelli che interagiscono con lo studio. A coordinare il progetto di stesura delle prassi c’era l’avvocato Emanuele Montemarano, dello studio omonimo, insieme ai colleghi Micaela Barbotti (Albè e Associati), Marco Ferraro (Fga, Ferraro-Giove e Associati), Salvatore Paratore (Paratore-Vannini), Tommaso Romanengo (Conte e Giacomini) e con i contributi di Giovanna Raffaella Stumpo per Aicq (Associazione italiana cultura della qualità) e Achille Tonani (Rina services).

La certificazione “zero”
Il tempo tra il sigillo del Presidente Uni sulla prassi nel 2017 e la chiusura della prima certificazione, maggio 2020, è stato più lungo del previsto ma, assicurano da Asla, utile per ottenere un’esperienza da mettere a disposizione di chi vorrà affrontare il tema della governance per processi nei prossimi mesi. Anche per Rina services, il primo ente a ottenere l’accreditamento da Accredia. Doppie, infatti, le verifiche durante l’ispezione: per lo studio A&A e per i certificatori di Rina.

Gli utilizzi
Al momento la prassi può essere lo strumento per ottenere una riduzione dei costi assicurativi e maggior punteggio in fase di gara, oltre che elemento di garanzia verso i clienti; oppure propedeutica per approcciare le certificazioni Iso. Come norma, sarebbe invece un parametro vincolante in giudizi e arbitrati. «Sono già in corso colloqui interni per l’aggiornamento del documento, che dovrà integrare la gestione del rischio sanitario, e la sua traduzione in norma», garantisce Pastore- Alinante. L’appuntamento con Uni, pandemia permettendo, è per l’inizio del prossimo anno.

 

 

 

 

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