L'emergenza Covid-19 ha accelerato il decollo in Italia della modalità di studio agile e di smart working nell’avvocatura. Fino a poche settimane fa l’agile working restava una modalità di lavoro eminentemente anglosassone, mentre in Italia si contavano sulle dita di una mano gli studi che avevano già adottato iniziative specifiche. Da tempo, soprattutto in Inghilterra, sono in atto politiche che portano alla riduzione di spazi di lavoro in favore di flessibilità per i professionisti.
Nell'articolo il parere di Giovanni Lega, presidente di ASLA e managing partner di LCA, insieme a quello di altri colleghi di studi legali associati.
"Fino a qualche anno fa, (lo smart working, ndr) si trattava, grazie anche alla crescente informatizzazione dei servizi e quindi alle nuove tecnologie, di assecondare delle problematiche contingenti. Oggi – continua Giovanni Lega – è diventata una faccia del prisma che compone la struttura di uno studio legale. Ormai siamo costantemente connessi anche se,magari, logisticamente molto distanti."
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