Lo scorso 20 marzo 2020 è apparso su "Il Dubbio" un articolo a firma Errico Novi nel quale il giornalista intervistava coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) Giovanni Malinconico. Quest'ultimo manifestava gravi dubbi sulla sopravvivenza degli avvocati che non facessero parte dei "grandi Studi", vista la crisi che già attraversava il settore legale prima ancora dell'emergenza coronavirus.
A questo proposito l'Avv. Giovanni Lega, Presidente di ASLA e managing partner dello Studio Legale LCA, ha replicato così alle esternazioni di Malinconico.
Per diritto di cronaca riportiamo, oltre ovviamente al commento dell'Avv. Lega, anche il testo dell'articolo pubblicato su Il Dubbio.
Replica dell’Avv. Giovanni Lega – Presidente di ASLA – all’articolo di Errico Novi con l'intervista all’Avv. Giovanni Malinconico, Coordinatore OCF – IL DUBBIO 20 MARZO 2020
Leggo l’articolo di Errico Novi su “Il Dubbio” che intervista il coordinatore dell’OCF Malinconico, che ho recentemente avuto il piacere di conoscere nel panel di una conferenza a Milano.
Concordo naturalmente su molto di ciò che dice ma sicuramente non sulla sua frase “l’alternativa è la desertificazione dell’intera categoria nella quale solo i grandi studi sopravviveranno, con un danno che si ripercuoterà su tutta la comunità”. Ancora una volta, mi dispiace costatare come non vi sia conoscenza nemmeno basica di ciò che significa “Studio Associato” anche con l’eventuale aggettivo, grande. L’avvocatura è un prisma con molte facce, gli Studi Associati e/o i grandi Studi Associati sono una di quelle facce che, primariamente, ha come cliente le imprese.
Mi spieghi per cortesia l’avvocato Malinconico come farebbero a sopravvivere studi che per natura assistono clienti che, se non sono già morti, certamente sono in camera di rianimazione oggi (e chissà alla fine di questo periodo)? Questo non soltanto in Italia ma nel mondo... (Il testo integrale della lettera originale può essere scaricata a questo link.)
Testo dell'articolo di Errico Novi con l'intervista all’Avv. Giovanni Malinconico, Coordinatore OCF – IL DUBBIO 20 MARZO 2020
«Subito aiuti agli avvocati o molti studi chiuderanno»
Forse non è chiaro: la condizione dei professionisti è fra le conseguenze sottovalutate dell’emergenza. In un quadro in cui la tragedia del contagio e delle sue vittime tende a oscurare le ricadute economiche, a essere tenuto da parte è anche l’impatto della paralisi da coronaviurus sulle professioni, e ovviamente sugli avvocati, che costituiscono una percentuale enorme del mondo ordinistico. A cercare di portare la questione fuori dal cono d’ombra in cui pare relegata sono istituzioni e rappresentanze forensi. Dopo la nota con cui mercoledì la presidente facente funzioni del Cnf, Maria Masi, ha segnalato la «grave mancanza», nel decreto Cura Italia, di «sostegni ai professionisti e in particolare agli avvocati», e annunciato una «proposta emendativa», una dichiarazione diffusa ieri dal coordinatore dell’Organismo congressuale forense Giovanni Malinconico squarcia definitivamente il velo: «La crisi economica che già sta aggredendo il Paese rischia di colpire, e già sta colpendo in modo durissimo, la categoria forense. Le imprese ferme, le attività giudiziarie bloccate», avverte il coordinatore dell’Ocf, «si ripercuotono sull’avvocatura in maniera drammatica. Abbiamo notizia di colleghi che già ora non riescono ad arrivare a fine mese. Non riesco a immaginare cosa potrà accadere al termine di questa emergenza». Serve dunque un «piano di interventi» a sostegno della professione forense, insiste Malinconico. «L’alternativa è la desertificazione dell’intera categoria, nella quale solo i grandi studi sopravviveranno, con un danno che si ripercuoterà su tutta la comunità»... (L'articolo originale originale può essere scaricato a questo link.)