a cura di Emanuele Riva con Emanuele Montemarano
Intervista al Dr. Riva di Amalia Di Carlo
La natura giuridica delle attività di accreditamento, tra normativa comunitaria e nazionale; aggiornamenti
ASLA recepisce e pubblica volentieri sul proprio sito, dandone comunicazione anche nel recente Notiziario n.o 12, l’articolo scritto dal Dr. Emanuele Riva, Direttore Certificazione e Ispezione di Accredia – Ente italiano di Accreditamento, con l’Avv. Emanuele Montemarano (Studio Montemarano), Presidente dell’Organo di Vigilanza di Accredia e Rappresentante Territoriale di ASLA per la Regione Lazio, sul tema generale delle attività di accreditamento e il loro inquadramento giuridico ai vari livelli.
Il Dr. Riva ha gentilmente concesso ad ASLA l’intervista che segue.
Domanda: Dottor Riva, si parla sempre più di frequente di procedure di certificazione anche per professionisti: può aiutarci a capirne di più?
Risposta: Con le Leggi nn. 4 e 13 del 2013 si è cercato di dare un inquadramento all’attività di professionisti non regolamentati da Ordini o Collegi (dunque diversi, ad esempio, dagli avvocati, dottori commercialisti e ragionieri). Si pensi, per settori giuridico-economici, a consulenti in materie non riservate di tipo fiscale, stragiudiziale o lavoristico, agli amministratori di condominio e così via. Violazioni della Legge n° 4/2013 possono essere sanzionate ai sensi del Codice del Consumo (Decreto Legislativo n° 206 del 2005).
D: Ci può fare esempi del valore concreto dell’eventuale certificazione dei professionisti e delle strutture in cui operano?
R: Nelle gare pubbliche di appalto di servizi il requisito può essere dichiarato rilevante o anche indispensabile per la partecipazione. In casi (anche disciplinari) in cui l’operato del professionista è messo in discussione, la vigenza di una certificazione rilasciata da operatori accreditati è un fattore positivo sicuramente da prendere in considerazione. Segnalo che UNI-Ente Italiano di Normazione, con cui Accredia collabora (nel rispetto delle diverse competenze assegnate dalla legge), ha precisato che la “certificazione del personale assicura che determinate figure professionali possiedano, mantengano e migliorino nel tempo la necessaria competenza, intesa come l'insieme delle conoscenze, delle abilità e delle doti richieste per i compiti assegnati. Ha particolare valore per la corretta realizzazione di attività ad elevata criticità, per le quali la sola disponibilità di risorse strumentali e procedure operative può non essere sufficiente”.
D: Che cosa è cambiato con le leggi del 2013?
R: C’è una maggiore attenzione al fenomeno giuridico dell’accreditamento e della certificazione; basti pensare che prima delle leggi citate in Italia esistevano solo quattro enti certificatori, il cui numero nel frattempo è più che decuplicato. Diverse associazioni di professionisti, per valorizzare e tutelare la professionalità dei propri iscritti, hanno già collaborato con UNI per l’emissione di norme tecniche o “prassi di riferimento” relative ai propri settori di servizio: la stessa ASLA è attualmente al lavoro con UNI a tal fine, in relazione a modelli organizzativi e di gestione dei rischi per tutti gli avvocati italiani (progetto condiviso da Accredia per i successivi fini di accreditamento degli enti certificatori).
D: Che valenza ha questo progetto ASLA-UNI per i professionisti legali, e in particolare per gli Studi Legali Associati?
R: La Prassi di Riferimento di cui prevediamo quest’anno la pubblicazione è un documento tecnico a valenza “pre-normativa”, che includerà fra l’altro indicazioni specifiche per il controllo dei procedimenti interni e la messa in atto di un sistema funzionale di valutazione e gestione dei rischi. Il progetto è importante perché costituirà un riferimento chiaro per tutti gli studi legali che vorranno migliorare la qualità dei propri servizi e l’efficienza della gestione. La conformità (su base inizialmente volontaria) dei professionisti legali alla Prassi di Riferimento potrà essere oggetto di certificazione da parte di enti appositamente accreditati, divenendo così progressivamente un elemento di valutazione essenziale sia per gli utenti (la clientela, attuale o potenziale) che – ad esempio – per gli operatori del settore assicurativo, il cui ruolo come sappiamo diventa indispensabile a seguito dell’entrata in vigore, nell’ottobre di quest’anno, dell’obbligo per tutti gli avvocati di copertura assicurativa dai rischi derivanti da responsabilità civile professionale e infortuni.