di Amalia Di Carlo
Intervista all’Avv. Micaela Barbotti di Albè & Associati: l’esperienza svolta nel conseguire la certificazione congiunta ASLA–RINA (Regolamento ‘Buona Governance: Professional Conduct Certified’)
Abbiamo chiesto all'Avvocata Micaela Barbotti, socia dello Studio Membro di ASLA Albè & Associati, di raccontarci la loro recente esperienza nel conseguire la certificazione congiunta ASLA–RINA, in base al Regolamento ‘Buona Governance: Professional Conduct Certified’.
Domanda: La certificazione è di interesse per molti Studi Membri, ma sul procedimento per ottenerla possono esserci dubbi ed esitazioni: come si è deciso il Vostro Studio?
Risposta: Abbiamo aderito con grande interesse a questa iniziativa di ASLA con il RINA, perché riteniamo che l’eccellenza organizzativa rappresenti un valore aggiunto che si traduce in maggiore garanzia di affidabilità e, dunque, maggior competitività. Questa esperienza costituisce, inoltre, una validissima base di partenza per l’ottenimento della certificazione ISO 9001.
D.: Può spiegarci in concreto come avviene, e i vantaggi da Voi individuati?
R.: Il percorso compiuto sin qui ha costituito l’occasione per mettere alla prova la nostra organizzazione interna, verificando le nostre procedure di lavoro per comprendere se possono essere gestite in maniera più efficace. Individuare gli eventuali punti deboli e intervenire con scelte correttive e azioni di miglioramento si aggiunge al valore esterno della certificazione come garanzia per le aspettative del cliente. Abbiamo già ricevuto conferme in questo senso.
D.: Quali sono le modalità operative?
R.: Il procedimento per la certificazione ha coinvolto tutto lo Studio, dai soci allo staff, a partire dalla designazione del responsabile operativo che ha svolto il ruolo sia di coordinatore che di tramite tra i consulenti di RINA Services e tutte le risorse dello Studio, curando la parte documentale e poi l’aggiornamento del sistema. Di particolare importanza la ricognizione di tutti i processi, dalle procedure operative (ad esempio gli adempimenti in materia di privacy, antiriciclaggio, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro) a quelle attinenti ai rapporti con i collaboratori, i praticanti e tutto il personale, la gestione delle pratiche per la clientela, le relazioni con i fornitori ecc., sino alle conseguenti istruzioni per le attività di segreteria, la gestione dell’archivio, la contabilità, comunicazione e marketing.
D.: Ma il coordinatore deve fare tutto da solo?
R.: Al contrario! Per ciascuna procedura si è individuato sia il socio di riferimento che gli altri soggetti coinvolti, e con criteri di condivisione e trasparenza si è reso chiaro ‘chi fa che cosa’. In realtà molte di queste attività risultavano già formalizzate internamente; per altre invece è stata l’occasione di regolarle, completando così la cd. ‘documentazione di sistema’ (il Manuale di Gestione, incluso il sistema di aggiornamento e controllo – si pensi fra l’altro alle procedure e modulistica per la sicurezza – a cui si aggiunge il Codice Etico, da noi preesistente ma ora coordinato con quanto precede, per il perseguimento degli obiettivi dello Studio).
D.: Insomma, soddisfatti?
R.: Tutto è stato condiviso e tutti abbiamo partecipato al progetto, contribuendo al risultato. Si è trattato di una sfida e una concreta opportunità per dare il meglio, in ogni ambito. Da qui si riprende con ancora maggior fiducia nei nostri mezzi!