a cura di Emanuele Montemarano, Studio Montemarano
ASLA impegnata a collaborare con gli Enti e le Istituzioni competenti
per la nuova certificazione di qualità degli Studi Associati
e la regolamentazione tecnica delle professioni paralegali
Le norme cogenti (da sempre al centro della professione forense) e le norme tecniche di tipo ISO (fino a qualche tempo fa al centro dell’attenzione di altre categorie professionali) si sono negli ultimi anni sempre più avvicinate fra loro, fino a costituire ormai – in alcuni settori del diritto d’impresa – un insieme omogeneo. Nella prospettiva dei nostri Studi Associati si possono evidenziare, come principali risultati di questo progressivo avvicinamento, alcune importanti considerazioni:
- gli organismi di vigilanza costituiti in base al decreto 231 possono operare con efficacia solo avvalendosi delle tecniche di audit previste dalle norme della famiglia ISO;
- la legislazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (studi professionali compresi) richiede ormai su base obbligatoria (art. 30 del D. Lgs. 81/08) la definizione di un Modello Organizzativo fondato sui principali requisiti della Norma ISO 9001;
- la nuova ISO 9001, edizione 2015, inserisce tra i requisiti per la certificazione delle aziende il rispetto dei requisiti di natura legale e contrattuale;
- la stessa ISO 9001 prevede, come novità assoluta nel panorama delle certificazioni di qualità, l’obbligo di redigere l’analisi dei rischi per tutte le attività oggetto del processo di certificazione, attività professionale complessa che non può prescindere dalla valutazione legale;
- la Legge n. 4 del 2013 prevede la possibilità di qualificare le professioni non organizzate attraverso la stesura di una Norma Tecnica e la successiva certificazione dei lavoratori (si pensi al vasto mondo delle professioni paralegali, così rilevanti per gli Studi Membri di ASLA, che potrebbe essere interessato dal nuovo percorso di qualificazione);
- gli Studi Legali Associati, grazie sia al prezioso apporto del Disciplinare ASLA-RINA per la certificazione di qualità (“Buona Governance: Professional Conduct Certified”), che all’approccio della nuova ISO 9001, possono avvicinarsi ai metodi e al conseguimento della certificazione di qualità con maggiore efficacia, disponendo di strumenti che – rispetto a un passato anche recente – sono senza dubbio ben più adeguati alle caratteristiche e alle esigenze delle professioni intellettuali.
Sono tutti spunti di riflessione che ASLA sta approfondendo, in particolare dopo che all’Assemblea svolta a Milano il mese scorso gli Studi Membri hanno approvato con vastissimo consenso la proposta di promuovere un tavolo di confronto con le Istituzioni competenti in materia (UNI per l’approvazione di linee guida e norme tecniche, Accredia per la relativa attività di certificazione, nonché l’Ente Bilaterale del C.C.N.L. Studi Professionali per la definizione del Modello di Organizzazione e Gestione [MOG] per la sicurezza negli studi legali).
I due articoli di chi scrive – disponibili anche sul questo sito – “La qualificazione delle professioni non organizzate” e “Il ruolo dell’avvocato nei sistemi di gestione”, partendo da tali premesse, ne approfondiscono alcuni dei contenuti in ottica concreta e propositiva, ai fini sopra indicati.