04Gen2021

Costi minimi del trasporto: un "quasi" ritorno al passato

La questione sui “costi minimi” del trasporto su gomma continua a far discutere gli operatori del settore.

È di recente pubblicazione, infatti, il decreto direttoriale n. 206 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il quale sono stati reintrodotti nell’ordinamento nazionale i costi indicativi di riferimento dell’attività di autotrasporto merci su strada.

Come noto, con la sentenza pronunciata il 4 settembre 2014, la Corte di Giustizia (Quinta Sezione) aveva giudicato contraria al principio di libera concorrenza la determinazione dei costi minimi per l’autotrasporto operata dall’Osservatorio nazionale, costituito nel luglio 2010, in quanto organismo non terzo imparziale ma rappresentativo degli operatori economici e delle associazione di imprese. In conseguenza di tale mutato contesto normativo, veniva introdotta nella Legge di Stabilità 2015 la possibilità per le parti (committente e vettore) di determinare liberamente il corrispettivo del trasporto in ragione dell’abrogazione dell’obbligatorietà dei costi minimi, prevedendo altresì la pubblicazione, ad opera del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio delle imprese di autotrasporto.

Veniva, di fatto, reintrodotta la libera determinazione delle tariffe del trasporto già applicate all’indomani dell’abrogazione delle ormai storiche “tariffe a forcella”.

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