14Apr2019

A 300 anni dall'istituzione il Porto Franco di Trieste di fronte a prospettive di un nuovo rilancio

Lo scorso 18 marzo, il Porto Franco di Trieste ha celebrato il trecentesimo anniversario della sua costituzione. Il particolare status giuridico dello scalo giuliano fu, infatti, istituito da Carlo VI d’Asburgo con una patente del 18 marzo 1719. Nel 1918, con l’annessione di Trieste all’Italia, il regime di extra-doganalità dei punti franchi del porto non venne abrogato, anzi le autorità del Regno d’Italia si premurarono di mantenere intatte le prerogative che già caratterizzavano i Punti Franchi di Trieste e Fiume. Nel 1925 venne poi emanato il Testo Unico delle norme doganali nel quale l’anzidetto regime venne ancora una volta riaffermato.

Anche i Paesi Alleati vincitori della Seconda Guerra Mondiale riconobbero e riaffermarono lo speciale regime extrado- ganale del porto di Trieste, caratterizzato dalla libertà di traffici e di attività economiche in generale. Tale regime venne enunciato nell’Allegato VIII del Trattato di pace di Parigi del 1947, concluso tra le Po- tenze Alleate e l’Italia e fu recepito nell’ordinamento italiano con l’emanazione, il 19 gennaio 1955, del Decreto n. 29 del Commissario generale del Governo Italiano per il Territorio di Trieste.

Il testo completo dell'articolo, che appare alle pagine 10 e 11 della pubblicazione, può essere letto integralmente scaricandolo qui.

 

 

 

 

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