Il mondo legale è sempre più sensibile ai temi della diversity. Per questo ASLA, l’Ordine degli Avvocati, dei Commercialisti, la Fondazione Italiana Dislessia (FID), la rete di Coordinamento degli Atenei Lombardi per la disabilità (Cald) e Fondazione Adecco, hanno istituito un tavolo di lavoro sulla dislessia e i disturbi specifici di apprendimento (DSA).

 

Nell'articolo, a firma Chiara Bussi ed Elena Pasquini, apparso oggi su Il Sole 24 Ore, si parla di Pro Bono e si evidenzia il progetto Leonesse d'Africa, portato avanti da ASLAWomen con l'Università Statale di Milano e il Ghana Institute of Management and Public Administration (Gimpa).

Su MilanoFinanza una lunga intervista all'avv. Giovanni Lega, Presidente di ASLA, sulla possibilità che gli studi, aprendo ai soci di capitale, gli studi legali possano diventare società di servizi. A oggi, però, mancano ancora i regolamenti attuativi della normativa introdotta ormai quasi un anno fa con il ddl Concorrenza. Di conseguenza, gli aspetti fiscali, contabili, giuslavoristi restano un’incognita. Per questo, al momento gli studi associati non si stanno attivando nella ricerca di soci terzi. Lo afferma Giovanni Lega, presidente di Asla, Associazione Studi Legali Associati, che ha fatto il punto sugli effetti della possibilità, per gli studi, di inserire soci di puro capitale e su quale tipologia di struttura societaria possa garantire maggiori opportunità di sviluppo.

Su ItaliaOggi7 si parla, con l'avv. Fulvio Pastore Alinante, vicepresidente di ASLA, delle nuove norme sulla pianificazione fiscale, o meglio sugli obblighi di comunicazione, che preoccupano i professionisti ma fino ad un certo punto. Gli studi avranno due anni per adeguarsi alle nuove regole, che entreranno in vigore dal 1° luglio 2020 e stanno iniziando solo in questi giorni a interessarsi ai nuovi adempimenti. O almeno la maggior parte di essi.

Il periodo storico è tale da mettere a dura prova la professione forense. "C'è una crisi endemica che colpisce tutto il mondo delle professioni - sostiene Gianluca Calvieri", presidente dell'Ordine degli avvocati di Perugia, che racchiude quasi il 70% degli avvocati della regione, con 2.111 iscritti in base ai dati dell'ASLA, Associazione Studi Legali Associati, diffusi ieri, che si basano sul documento annuale della Cassa Forense. Dati che parlano di 3.227 avvocati iscritti in Umbria...

Su Il Sole 24 Ore del 16 aprile, un interessante articolo firmato da Giovanni Lega, presidente di ASLA – Associazione Studi Legali Associati.
I dati sulla avvocatura recentemente diffusi dalla Cassa nazionale forense hanno dipinto un quadro che offre molteplici spunti di analisi e di riflessione.
Nonostante si assista a una crescita rallentata rispetto al passato, gli avvocati sono tantissimi: 242 mila (erano 87 mila nel 1996), in media quattro ogni mille abitanti. Ed è una attività che attira sempre meno giovani, sconfortati da una professione che non è stata in grado – fino ad ora – di tenere il passo con il mondo che cambia (l’età media è aumentata di circa 3 anni in soli dieci anni, passando dai 42 del 2007 agli attuali 45).

«Che cosa resterà dell’avvocato tradizionale nel futuro? Tecnologia, innovazione e intelligenza artificiale non provocheranno, come ritengono luoghi comuni, la riduzione del numero di professionisti, ma consentiranno all’essere umano di sveltire procedure routinarie, lasciandogli maggior tempo da dedicare a servizi a valore aggiunto e a consulenze strategiche», dice Giovanni Lega, presidente di Asla (Associazione Studi legali associati).

Giovanni Lega, presidente di Asia (Associazione Studi Legali Associati), vede negli studi legali d'affari trend sovrapponibili a quelli delle imprese clienti. «Così come le aziende tendono ad accorpare il più possibile, allo stesso modo i servizi legali – grazie anche alle molte potenzialità delle nuove tecnologie – creano sinergie nella concentrazione dei professionisti in sedi uniche».